Ciao, mi chiamo Andrea, sono un educatore della Comunità San Francesco di Monselice (Pd). In questo blog desidero presentare alcune tematiche legate al lavoro che svolgo quotidianamente in comunità. Nello specifico mi occupo di reinserimento sociale e lavorativo di persone che hanno svolto un programma terapeutico riabilitativo residenziale. Il programma di reinserimento prevede la definizione di un percorso che permetta di pensare e di realizzare un progetto di vita, senza l’uso di sostanze stupefacenti e di mettere in pratica le competenze acquisite o recuperate attraverso un processo graduale di autonomizzazione. L’intervento terapeutico riabilitativo proposto dalla Comunità San Francesco integra il proprio modello con l'approccio di ecologia sociale fondato da Vladimir Hudolin.


giovedì 12 settembre 2013

non solo cura ma cultura


Dopo le due Conferenze Regionali sull’alcol tenutesi a Padova (2004 e 2005) si è costituito un gruppo di lavoro coordinato dal Servizio Prevenzione delle Devianze della Direzione Regionale per i Servizi Sociali e composto da rappresentanti dell’Arcat e degli Alcolisti Anonimi, dei Coordinatori dei Dipartimenti per le Dipendenze, del Coordinamento Veneto Strutture Terapeutiche e della Direzione Regionale Prevenzione. Il gruppo di lavoro ha elaborato una bozza di documento con l'obiettivo di rivedere dal punto di vista tecnico, la politica regionale in ambito alcologico. Il documento dal titolo "L'Alcologia nel Veneto - non solo cura ma cultura, Indirizzi per il lavoro in rete" è suddiviso in quattro parti:
  •     una premessa con una puntualizzazione sulla tossicità dell'alcol etilico dal punto di vista farmacologico e fisiologico; 
  •   una prima parte che riguarda la posizione degli operatori (medici di medicina generale e specialisti, operatori professionali e volontari) per quanto riguarda l'efficienza e l'efficacia degli interventi; 
  •      la seconda parte specifica sul concetto "non solo cura ma cultura" dal punto di vista dell'etica e del comportamento delle istituzioni e degli operatori socio sanitari che si occupano di "salute"; 
  •    la terza parte sul concetto di rete alcologica regionale che, tenuto conto della riconosciuta esperienza veneta, il gruppo propone di riprogettare azioni e operare scelte che modifichino la cultura esistente e il coinvolgimento della popolazione in generale; 
  •      nella parte finale del documento citato, sono specificate a più livelli (Dipartimenti per le Dipendenze, Ospedali e reparti di Alcologia, Comunità terapeutiche) delle proposte di intervento di sensibilizzazione, di formazione di base e specifica sull'alcol, i problemi alcolcorrelati e l'alcolismo rivolti agli operatori di comunità.
Il documento è stato recepito dalla Giunta Regionale con il provvedimento n.473 del 28/02/2006.

Scarica il documento qui F.to PDF(92KB)

3 commenti:

  1. Solo ora so quanto l'alcol è pericoloso. Da ragazzo mi rendo conto che è estremamente sottovalutato dagli adolescenti e non...avendo vissuto non molto tempo fa questo periodo vedevo quanto i ragazzini confidassero nell'alcol per divertirsi ed esagerare in ogni aspetto...un'esagerazione che spesso portava guai senza contare il pericolo che si corre! Molte volte non esisteva il gusto di bere o la moderazione ma l'essere il più disinibito possibile...molti non sanno neanche cosa vuole dire alcolista o meglio alcolizzato, credono semplicemente che gli piace bere tralasciando che ci può essere una dipendenza dallo stesso che ti porta via tutto quello che si ha di importante. Di sicuro le stesse persone (per lo più ragazzi) sanno benissimo cosa vuole dire "eroinomane". A questo voglio aggiungere che non c'è nessuna differenza a livello di dipendenza. Credete che ci sono differenze a livello di guai? È forse peggio o meglio a confronto con le altre sostanze?
    Saluti da: Makaveli

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  2. Premetto, per quanto mi riguarda prevenzione, testimonianze e quant'altro non hanno mai funzionato, quando tornavo a casa da scuola non riflettevo al riguardo, mi entrava da un orecchio e mi usciva dall'altro. Credevo di essere io ma ho potuto constatare che per quasi tutti gli adolescenti è così, non se ne curano, non ci pensano, non ascoltano.
    Io, a differenza di quasi tutti questi ragazzi, ci sono "caduta dentro" o, più propriamente, mi ci sono tuffata.
    Al di là dell'efficacia di certi sterili metodi di prevenzione che i ragazzi sentono lontani o non sentono affatto, credo che comunque il problema dell'alcol venga sottovalutato da tante, troppe persone.
    Una droga, legale, ma pur sempre droga. Soprattutto una droga FACILMENTE REPERIBILE ED ECONOMICA. Le astinenze da alcol sono tra le più pericolose, i danni che causa l'alcol non sono MAI prevedibili, possono attaccare qualsiasi organo. L'alcol uccide il corpo e la mente, le relazioni, le ambizioni, ti scava dentro fino a svuotarti e ti riduce a un sacco di pelle che non ha né la forza di rialzarsi né le capacità per farlo se non arriva qualcuno a prenderlo in braccio e ad insegnargli a camminare di nuovo. Esattamente come tutte le altre droghe.

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  3. Premetto anche io che sono dell'idea che testimonianze servono a poco! Ma comunque vorrei ringraziarti perchè chi come me ha avuto e ha tuttora un problema di dipendenza forse riesce meglio d'altri a capire di cosa stai parlando...è stato grazie a queste (testimonianze) unite a comportamenti estremi che sono riuscito a capire che è la stessa identica cosa con in aggiunta la difficoltà di averlo spesso davanti nella vita di tutti i giorni. Io come molti adolescenti non ritenevo che potesse essere un problema l'alcol anche dopo molti mesi in un programma terapeutico e ci sono voluti ben 2 anni per rendermi consapevole del pericolo! Grazie e tanti saluti: Makaveli

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