Ciao, mi chiamo Andrea, sono un educatore della Comunità San Francesco di Monselice (Pd). In questo blog desidero presentare alcune tematiche legate al lavoro che svolgo quotidianamente in comunità. Nello specifico mi occupo di reinserimento sociale e lavorativo di persone che hanno svolto un programma terapeutico riabilitativo residenziale. Il programma di reinserimento prevede la definizione di un percorso che permetta di pensare e di realizzare un progetto di vita, senza l’uso di sostanze stupefacenti e di mettere in pratica le competenze acquisite o recuperate attraverso un processo graduale di autonomizzazione. L’intervento terapeutico riabilitativo proposto dalla Comunità San Francesco integra il proprio modello con l'approccio di ecologia sociale fondato da Vladimir Hudolin.


venerdì 13 settembre 2013

interdipendenza


Questa foto rappresenta chiaramente il concetto di interdipendenza in quanto indica il lavoro di tante persone da cui noi dipendiamo quotidianamente, senza il quale non potremmo mangiare la pizza. I contadini che hanno coltivato il grano, il pomodoro, la verdura; le persona che hanno prodotto la farina e il lievito, coloro che le hanno vendute e distribuite e infine il pizzaiolo che ha preparato e cucinato la pizza.
Secondo voi cosa significa interdipendenza? Siamo consapevoli che siamo uniti reciprocamente, che siamo interdipendenti? Che ogni nostro comportamento influenza i nostri simili e l'ambiente? E quindi siamo persone responsabili?

4 commenti:

  1. condivido in pieno questa metafora della pizza!...credo che ognuno di noi oltre a condizionare il comportamento degli altri e l'ambiente intorno a sè sia un modello costruttivo o distruttivo..non solo all'interno del proprio nucleo relazionale ma all'interno della comunità allargata. ogni volta che scegli di comportarti in maniera individualista e opportunista stai ledendo la libertà altrui...ma indirettamente anche la tua!!

    RispondiElimina
  2. sn in pieno accordo con il commento e posso confermare con la mia esperienza...

    RispondiElimina
  3. Credo che per rendersi conto del fatto che le nostre azioni hanno delle conseguenze non solo per noi ma anche per chi ci circonda, implichi un alto grado di autoconsapevolezza e di attenzione per l'altro.
    L'interdipendenza secondo me sta alla base di tutti i rapporti sinceri e significativi di qualsiasi individuo, senza scambio non c'è relazione, senza relazione si è soli. E' importante accorgersi degli altri, di cosa sono per noi e di cosa noi siamo per loro. Dare valore ad ogni relazione penso sia il primo piccolo passo, a cui ne seguiranno molti altri, per poter rendere un rapporto (di cui spesso si ignorano le potenzialità) qualcosa di più che un semplice scambio di parole chiusi nei propri schemi mentali e trarre tutti i benefici dell'interdipendenza.

    RispondiElimina
  4. Che bella la testimonianza di 'anonimo'. Mi piace anche che si chiami così, perché la gara a primeggiare o a farsi notare o a essere 'migliori' dell'altro sempre e comunque, non dà modo di creare alcuna interdipendenza. Secondo voi per una pizza è più importante il contadino, il 'farinatore', il pizzaiolo o chi poi mangerà la pizza?
    L'invidia e l'arrivismo non si camuffano con le 'belle' e 'giuste' parole, ahimè! Si respirano, si vivono, si subiscono... ledono la liberà altrui. Io credo nella 'diversità' delle persone in relazione che genera 'potenzialità' e 'possibilità' e non 'distanza' o 'invidia' e condivido il concetto di autoconsapevolezza e attenzione all'altro con uno sguardo costruttivo. Rispettare la 'diversità' per favorire l'interdipendenza significa dare 'spazio' all'altro di manifestarsi nella relazione, attraverso l'accoglienza e l'accettazione.
    Credo, per tanto, che questo blog dia questa possibilità e sia riuscito ad accogliere, a comunicare e a dare spazio e rendere visibile le potenzialità di ogni partecipante a questa web-community.

    RispondiElimina