Ciao, mi chiamo Andrea, sono un educatore della Comunità San Francesco di Monselice (Pd). In questo blog desidero presentare alcune tematiche legate al lavoro che svolgo quotidianamente in comunità. Nello specifico mi occupo di reinserimento sociale e lavorativo di persone che hanno svolto un programma terapeutico riabilitativo residenziale. Il programma di reinserimento prevede la definizione di un percorso che permetta di pensare e di realizzare un progetto di vita, senza l’uso di sostanze stupefacenti e di mettere in pratica le competenze acquisite o recuperate attraverso un processo graduale di autonomizzazione. L’intervento terapeutico riabilitativo proposto dalla Comunità San Francesco integra il proprio modello con l'approccio di ecologia sociale fondato da Vladimir Hudolin.


domenica 15 settembre 2013

isolamento


Più relazioni abbiamo più la nostra mente è matura e si amplia. Per contro, meno relazioni abbiamo più la nostra mente è infantile e si restringe. Noi nella nostra vita cerchiamo contesti per ampliare o restringere la nostra mente?
Se nella nostra vita tendiamo ad isolarci diventiamo autoreferenziali e pensiamo di essere sempre nel giusto, di non fare errori. E' importante creare dei contesti che, facilitando il confronto fra le persone, consentano l'autocorrezione intesa, non nel senso che una persona corregge l'altro, ma che crea le condizioni affinché quest'ultimo decida di farlo da sè. Siete d'accordo?
 

9 commenti:

  1. Credo che nella maggior parte dei casi le persone tendano a mantenere la struttura della propria mente e a ripeterla all'infinito, ciò che non si può definire né circolo vizioso né virtuoso ma, semplicemente, stasi. Troppo spesso anche quando le relazioni con gli altri ci sono, mettere in dubbio le proprie convinzioni e provare ad avere una visione "laterale" delle cose risulta impossibile, in quanto ognuno chiuso nell'inconfutabilità della ragione della propria linea di pensiero. Credo che stimolare l'individuo creando dei contesti che invitino all'interscambio possa realmente fare la differenza ed aiutare ognuno di noi a migliorare noi stessi e gli altri.

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  2. Penso che il concetto di relazione sia uno dei più ambigui e non ben definiti nella nostra società... per es: se ho 1000 amici in facebook ho tante relazioni? se litigo con il partner attraverso lA WHATSAPP, sto veramente entrando in relazione?
    molto spesso le relazioni vengono "consumate" più che vissute, quanto spesso le persone riflettono sulle relazioni che vivono?

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    1. credo che una relazione perchè sia soddisfacente e costruttiva debba godere di un'iterazione, di uno scambio all'interno del quale verbale e non verbale si intrecciano e comunnicano parti di noi che a volte cerchiamo di nascondere agli altri. quante volte dall'osservazione della mimica o dei comportamenti ricaviamo informazioni importanti che ci danno un feedback su di noi ma ci raccontano molto delle emozioni provate dall'altro...

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    2. Credo che nel tuo post ci siano due discorsi differenti: quanto possano essere significative e reali le relazioni tramite social o whatsapp e quant'altro e quante persone riflettano riguardo alle loro relazioni. Credo che le due questioni possano essere slegate. Manca, sì, il fondamentale linguaggio non verbale, ma non per questo determinate relazioni devono perdere in importanza ed essere effimere. Parlo per esperienza (sperando sia temporanea).

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    3. Non si può, effettivamente, definire una relazione superficiale ed effimera solo perchè il principale mezzo di comunicazione è, ad esempio, il cellulare... su questo sono assolutamente d'accordo. Tuttavia penso che alcuni social permettano di avere l'illusione di avere tante relazioni in quanto facilitano uno scambio "senza impegno" e altamente deresponsabilizzante. Una parola che associo a relazione è sicuramente RESPONSABILITA', i legami con le persone (di qualsiasi tipo) sono un impegno, ci vogliono tempo e risorse per coltivarli e farli crescere. In un libro molto bello dal titolo "Tutto sull'amore" ho trovato queste frasi che mi hanno colpita in modo particolare:
      "L’amore sta nei gesti e nei comportamenti attraverso cui si esprime. L’amore è un atto di volontà; più precisamente, è al contempo un’intenzione e un’azione. La volontà implica anche una scelta. Non siamo costretti ad amare. Scegliamo di farlo."

      "L’AMORE INTESO COME LA VOLONTA’ DI ESTENDERE IL PROPRIO SE' AL FINE DI FAVORIRE LA CRESCITA SPIRITUALE PROPRIA E DI UN’ALTRA PERSONA”

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    4. E' più semplice comunicare indirettamente attraverso i social. Forse è per questo che le relazioni portate avanti in questa maniera spesso vengano giudicate o si rivelino effettivamente effimere e spesso non vengono realmente vissute ma fagocitate

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  3. Relazione un termine che ho conosciuto da poco ma che vivo da sempre, vi dirò dopo un programma fatto in Comunità terapeutica ho scoperto, perché per me è stata una scoperta, cos'è la relazione e la sua importanza.
    Un tempo ero più individualista, se mi permettete egocentrico,non credevo certo che la relazione sia il trammite con il quale un individuo possa crescere maturare idee e concetti, esprimere se stesso, anche essere criticato e arrabbiarsi persino la delusione ne fa'parte, questo è il confronto e questa, è la via per la consapevolezza e la maturità.
    Ora che ho 30 anni mi rendo conto di che visione distorta avevo del mondo e appunto grazie alle relazioni con le persone che mi hanno accompagnato in questi 2 anni ho ritrovato la serenità nel confronto e nel dialogo! Se il mondo è un libro, fermarsi alle uniche relazioni che si ha o addirittura isolarsi, è come rimanere bloccati sulla prima pagina!

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  4. Le relazioni...forse la cosa più importante e difficile da costruire! Non si può stare soli! Lo so perchè c'ho provato...la vita senza relazioni è come una vita che non si ha mai vissuto, è chiaramente più difficile coltivarsi delle relazioni...ma quello che possono restituirti non si può misurare! C'è stato un periodo dove non avevo voglia di vedere nessuno. Ero completamente isolato...e non c'è stata una sera di quei giorni che non ho pensato prima di andare a letto che non mi ero vissuto la giornata. Stavo male ma non riuscivo a reagire...fino a quando i miei amici non vedendomi più si sono fatti sentire, da li ho colto l'invito e sono riuscito a venirne fuori. L'isolamento ti butta sempre più giù...a presto: Makaveli

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  5. Sono d'accordissimo isolarsi e sbagliato chi ha condotto una vita isolata trova molta difficoltà ad aprirsi.fidarsi,parlare,relazionarsi
    .in un programma come il reinserimento vengono date opportunità di tornare a quello stile di vita dimenticato cercando di migliorarlo sempre di piu

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